lunedì 21 ottobre 2019

CONSIGLI PER PROGETTARE UNA CASA ADATTA AI NOSTRI AMICI A QUATTRO ZAMPE

Cogliendo un trend in crescita, che vede aumentare la presenza di animali nelle nostre case, ecco alcuni consigli su come creare l’habitat migliore per loro.

Secondo il più recente Rapporto Italia di Eurispes, il 76,8% degli italiani considera i propri animali membri effettivi della famiglia. Sei su dieci li ritengono i loro migliori amici, quasi un terzo veri e propri figli. Un terzo degli italiani possiede almeno un animale domestico, con un incremento dell’1,1% rispetto al 2018 e cresce il numero delle famiglie che accolgono due, tre o più animali.

Abbiamo elaborato 5 semplici e pratici consigli per scegliere e progettare una casa a misura di animali, perché tutti, amici animali e umani, possano rilassarsi e divertirsi tra le pareti domestiche.
Eccoli di seguito:


Se scivolo mi diverto, ma posso farmi male. Come scegliere una pavimentazione adatta agli animali

Soprattutto i cani tendono a passare molto tempo sdraiati per terra e quando rientrano dalla passeggiata con i loro padroni hanno le zampe sporche. Banditi quindi tappeti e moquette, ma attenzione anche al parquet, che può essere rovinato dalle unghie dei nostri amici animali. Ideale la resina o il microcemento, facili da pulire e poco scivolosi.

La curiosità è gatto

Quando scegliete gli arredi, prevedete mensole e passerelle sospese che il vostro gatto adorerà. È inoltre consigliabile scegliere mobili che gli consentano di scalarli facilmente. I gatti – che, a differenza degli umani, hanno una visione a 200 gradi – adorano guardarci dall’alto.

Finestre per esplorare, ma senza rischi

I cuccioli e i gatti sono curiosi di natura. Ottima quindi una casa con tante finestre, ma attenzione a metterle in sicurezza quando sono aperte. Basta una rete solida facile da trovare in commercio e simile alle normali zanzariere. Ideale sarebbe anche prevedere un’apertura vetrata verso la cucina con un ripiano dove il gatto possa arrampicarsi e osservarci mentre cuciniamo senza salire sul piano di lavoro.

La sicurezza al primo posto

La sicurezza dei cuccioli deve essere sempre al primo posto. Per non trascurarne nessun aspetto, proviamo a metterci nei loro panni e a guardare la casa con i loro occhi. Esattamente come i nostri bambini, cani e gatti sono curiosi per natura e andranno subito alla scoperta della loro nuova casa per farla propria. A questo proposito, occhio alle porte a vetri, contro le quali gli animali possono sbattere facendosi male. Per ovviare a questo rischio, basta mettere del nastro adesivo colorato nella parte bassa del vetro, che indichi la presenza di un ostacolo.

Colore sì, ma non troppo

I gatti non vedono bene da lontano, ma soprattutto se c’è troppa luce. Per le pareti e gli arredi è quindi consigliabile evitare tonalità accese come il giallo e l’arancione.


Fonte: blog.casa.it
 

martedì 8 ottobre 2019

6 DOMANDE DA FARE QUANDO COMPRI UNA CASA

Hai trovato l’immobile dei tuoi sogni e hai deciso di acquistarlo? Ecco alcune domande da fare prima di comprare casa.

Comprare casa è un passo importante nella vita di una persona, ecco perché è importante avere il maggior numero di informazioni possibili. Di seguito 6 domande da fare quando compri una casa.

Da quanto tempo e perché la casa è in vendita?

Sapere i motivi per cui i proprietari hanno deciso di vendere e da quanto l’immobile è sul mercato può dare indicazioni su eventuali margini di trattativa. Certo, potresti scoprire scomode verità, ma è meglio così, non ti pare?

Ci sono ipoteche, pendenze o spese straordinarie?

Meglio essere sicuri di non trovare sorprese dopo l’acquisto verificando che i proprietari abbiano pagato tutto e che sull’immobile non ci siano pignoramenti, ipoteche e, in generale, spese da effettuare. Se ti affidi a un agente immobiliare professionale si occuperà lui di questo aspetto, facendo prima di ogni atto delle misure ipotecarie aggiornate.

Al catasto tutto ok?

Prima dell’acquisto è importante effettuare la visura catastale aggiornata della casa, anche storica, per controllare i passaggi, le eventuali variazioni avvenute e la corretta destinazione d’uso. Verifica poi che la planimetria catastale e la mappa corrispondano allo stato di fatto dell’immobile.

Gli impianti sono a norma?

Soprattutto quando si acquista una casa “che ha un passato” è utile capire se tutti gli impianti sono in regola ed efficienti.

Qual è la classe energetica dell’immobile?

Una casa con una classe energetica buona o ottima ci consente di monitorare la quantità di energia consumata e di risparmiare sulle bollette. La classe energetica di una casa dipende da diversi fattori come la forma dell’immobile, ma anche dalla qualità dell’involucro edilizio. Il venditore ti consegnerà tutta la documentazione (è obbligatorio).

Come sono i vicini?

Meglio sapere da subito cosa ti aspetta, nel caso ti dessero fastidio i rumori molesti o volessi essere sicuro di avere vicini di casa che prestano il sale in caso di emergenza.

Inutile dire che se ti affidi ad un agente immobiliare professionale sarà lui ad occuparsi di tutti questi aspetti raccogliendo tutta la documentazione inerente all'immobile e facendo delle accurate verifiche sulla situazione ipotecaria, urbanistica e catastale dell'immobile. Per quanto riguarda i vicini...... bhe si spera che siano quelli che prestano il sale in caso di emergenza!

Un caro saluto
Christian Maisano
Agente Immobiliare
Tel. 0331.02.08.45/ e-mail: christian.maisano@gmail.com
www.maisanoimmobiliare.it

fonte articolo: blog.casa.it

martedì 1 ottobre 2019

MUTUO 100% : DI COSA SI TRATTA ED A CHI E' RIVOLTO.

MUTUO 100% : CHE COS'E' ?

Il mutuo 100% è, come si può facilmente intuire, un mutuo che viene concesso sull’intero valore dell’immobile, a differenza di quelli ordinariamente previsti, che lo commisurano all’80% dello stesso, chiedendo il 20% in anticipo. L’erogazione di questo mutuo è subordinata alla concessione da parte del richiedente di garanzie molto solide, anche dal punto di vista reddituale. Concesso preferibilmente a giovani di età inferiore in genere ai 40 anni, il mutuo 100% può essere coperto anche, in presenza dei requisiti richiesti dalla legge, dal Fondo di Garanzia Prima Casa gestito dalla Consap, sul cui sito ufficiale è possibile trovare l’elenco delle banche che concedono questo finanziamento.


Mutuo 100%, le caratteristiche

Il mutuo 100%, a differenza di quelli ordinariamente erogati dalle banche sull’80% del valore dell’immobile, viene riconosciuto sull’intero valore dell’immobile.
Di solito infatti le banche concedono il finanziamento al richiedente sull’80% del valore dell’immobile richiedendo il restante 20% in anticipo. Nel caso del mutuo 100% invece il mutuo viene riconosciuto per coprire tutto il valore dell’immobile.

Garanzie integrative

Il mutuo 100%, a fronte del finanziamento dell’intero importo necessario all’acquisto dell’immobile chiede, a copertura del residuo 20% che non viene chiesto in anticipo, delle garanzie, in genere rappresentate da fideiussioni assicurative o bancarie, polizze, contributi a carico dello Stato o fondi garanzia, in base a quanto stabilito naturalmente dalla Banca d’Italia. Questo mutuo quindi può essere concesso solo in presenza di garanzie solide, rappresentate principalmente da valori o soggetti terzi che, in caso di difficoltà del mutuatario a restituire le rate, possono garantire al suo posto, la copertura del finanziamento.

Requisiti richiesti per la concessione del mutuo 100%

Chiaro insomma che il mutuo 100% viene concesso dalla banca solo quando, in caso di mancato pagamento, ha la possibilità comunque di recuperare il denaro finanziato. Le garanzie ulteriori però non sono l’unica cosa che richiede la banca. Come avviene per la concessione dei mutui destinati a coprire l’80% dell’immobile, la banca, prima di tutto, verifica la situazione reddituale del richiedente e la sua capacità di tenere fede agli impegni presi. Chiaro quindi che la banca sarà sicuramente più disposta a concedere un mutuo a chi ha un lavoro stabile con contratto a tempo indeterminato, con uno stipendio in grado di far fronte al pagamento della rata prevista dal finanziamento e che sia privo di segnalazioni negative al Crif, come cattivo pagatore.

Destinatari del mutuo 100%

Il mutuo 100% è destinato a soggetti in genere di età inferiore ai 40 anni e in alcuni casi addirittura a 35. Il motivo è duplice: dare la possibilità ai giovani di acquistare casa senza dover anticipare somme di cui, il più delle volte, non si ha la disponibilità e permettere alla banca, proprio per la giovane età dei richiedenti, di erogare mutui di durata superiore a quella ordinariamente prevista.

Fondo di garanzia prima casa

Come anticipato, le banche accettano, per coprire la parte eccedente del valore dell’immobile garanzie offerte da privati o soggetti pubblici. E’ bene sapere infatti a tale proposito che l’art 1 co 48 lett.lett. c) della Legge n. 147/2013 ha istituito presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze il Fondo di garanzia per la prima casa, rifinanziato di recente dal Decreto Crescita n. 34/2019.
La normativa prevede la concessione in garanzia da parte del Fondo, dell’importo massimo di 250 mila euro, per chi vuole acquistare o comprare e ristrutturare per rendere l’immobile anche più efficiente dal punto di vista energetico, unità situate nel territorio nazionale da destinare ad abitazione principale. L’ente incaricato di gestire il Fondo di garanzia prima casa è la Consap, ovvero il Comitato nazionale dei Servici Pubblici, a cui la banca a cui è stato richiesto il mutuo, dovrà girare la domanda del richiedente che intende avvalersi di questa misura.

Fonte: blog casa.it

giovedì 19 settembre 2019

I COSTI DEL ROGITO

I COSTI DEL ROGITO

Occorre prima di tutto premettere che nel momento in cui ci si reca dal notaio per la stipula di un rogito ci sono tutta una serie di voci di spesa da considerare. Non è quindi possibile dare delle indicazioni precise sui costi, perché questi sono influenzati da moltissime variabili, molte delle quali collegate al valore del bene oggetto del rogito, elemento che incide anche sul compenso dovuto al notaio.
In linea generale però si può dire che il costo del rogito è tanto più alto, quanto maggiore sarà il valore del bene che si intende trasferire o sul quale si vogliono costituire diritti. 

Il rogito notarile

Prima di parlare di soldi è necessario chiarire che il rogito è l’atto con il quale il notaio dichiara il passaggio di proprietà di un bene immobile dal venditore all’acquirente. Trattandosi di un atto pubblico, la sua definizione si può ricavare dall’art. 2699 c.c. per il quale “L’atto pubblico è il documento redatto, con le richieste formalità, da un notaio o da altro pubblico ufficiale autorizzato ad attribuirgli pubblica fede nel luogo dove l’atto è formato”. 

I fattori che incidono sui costi del rogito

Come anticipato, l’importo dei costi del rogito è influenzato da diversi fattori, tra i quali meritano di essere ricordati i seguenti:
–  valore del bene;
– tipo di immobile: terreno, abitazione, fondo commerciale, ecc.;
– entità della rendita catastale dell’immobile;
– finalità del contratto: trasferimento proprietà, costituzione di usufrutto, ecc.;
– qualifica delle parti ovvero  persone fisiche o giuridiche;
– regime fiscale da applicare;
– destinazione a prima o seconda casa se il rogito ha ad oggetto il trasferimento di un immobile abitativo;
– compenso del notaio, anch’essi influenzato da tutta una serie di variabili, come il valore del bene oggetto dell’atto pubblico. 

Il compenso del notaio

Il compenso per il notaio rappresenta una delle principali voci di spesa da sostenere per il rogito. La difficoltà nel chiarire il costo delle prestazioni di questo professionista derivano dal fatto che dal 2012 le tariffe notarili sono state abolite, al fine di favorire, anche in questo settore, la libera concorrenza. I notai, in effetti anche se agiscono nella veste di pubblici ufficiali restano di fatto dei liberi professionisti, per cui, al pari loro, devono essere liberi di agire sul mercato come meglio credono. Principio che ha trovato conferma non solo da parte della Corte di cassazione, ma addirittura della Corte di Giustizia. Per cui ogni notaio può applicare il prezzo che desidera al cliente, l’importante è che garantisca sempre una prestazione di qualità. Questo perché il notaio, nel momento in cui deve conferire pubblica fede al rogito, non si limita, per così dire, a redigere un comune contratto. Egli è tenuto a tutta una serie di verifiche preliminari, grazie alle quali assicura la sicurezza e la finalità del trasferimento. Attività per le quali ha diritto ad un compenso adeguato al livello della prestazione professionale fornita.

Imposte e tasse

Agli onorari e ai compensi per il pubblico ufficiale è necessario aggiungere tutta una serie di voci che fanno riferimento alle imposte, alle tasse e alle spese sostenute dal notaio prima e dopo la redazione del rogito e che in genere il notaio chiede che le vengano anticipate dalle parti. Tra le imposte che più di frequente è necessario sostenere per il rogito, ci sono: l’imposta di registro, di bollo, quella ipotecaria, quella catastale quando occorre effettuare delle volture e l’Iva.Ci sono poi i diritti di visura, di voltura, di conservatoria e l’imposta di bollo telematico, tanto per citare le più importanti. 

Costi del rogito con o senza mutuo

A condizionare il costo del rogito la necessità di stipulare o meno una pratica di mutuo con la banca. Va da sè che nel primo caso i costi del rogito aumenteranno ulteriormente. In questa ipotesi infatti ai costi ordinari si andranno a sommare anche quelli relativi alla pratica di mutuo della banca mutuante.



FONTE: blog.casa.it

venerdì 19 luglio 2019

CHE COS'E' LA CLAUSOLA SALVO BUON FINE MUTUO

Che cos’è la clausola salvo buon fine mutuo

Non è affatto raro che, una volta individuata la casa perfetta da acquistare, aver trovato un accordo con il proprietario o con l’agenzia immobiliare per un prezzo ritenuto conveniente, manchi il fattore più importante per farla propria definitivamente: la liquidità. 
Questo perché non è da tutti avere immediatamente ingenti somme di denaro disponibili ed è il motivo principale per cui, la maggior parte delle volte, alla compravendita immobiliare si associa l’accensione di un mutuo presso un istituto finanziario. 

Tuttavia, i tempi per ottenere una risposta da parte delle banche non sono affatto brevi (di solito circa 2 mesi) e possono anche concludersi con un diniego o in un riconoscimento solo parziale dell’importo richiesto. E ciò può mettere a rischio la conclusione dell’affare.
Clausola salvo buon fine mutuo: a cosa serve

Proprio per garantire sicurezza alla transazione, evitando i rischi legati all’insolvenza dell’acquirente, nonché la perdita delle somme versate a titolo di deposito fiduciario, nei contratti stipulati quando il mutuo non è ancora stato riconosciuto dalla banca si inserisce spesso una specifica clausola che subordina l’efficacia della vendita all’ottenimento del mutuo in futuro. 
La clausola detta in gergo “salvo buon fine mutuo” altro non è che una c.d. condizione sospensiva che è possibile e legittimo inserire nei contratti come previsto dal codice civile. L’art. 1353, infatti, consente alle parti di subordinare l’efficacia del contratto a un avvenimento futuro e incerto. 
In sostanza, l’evento futuro e incerto a cui è subordinato il perfezionamento del contratto è rappresentato dalla concessione del mutuo: in caso la banca lo conceda, l’acquisto avrà luogo e il prezzo dovrà essere corrisposto, in caso contrario potrà essere annullato. 
Tale clausola può essere utilizzata, non solo, in caso di proposta di acquisto redatta con il proprietario o presso un’agenzia immobiliare, ma anche negli eventuali preliminari di vendita, subordinando la conclusione del contratto definitivo alla condizione sospensiva della concessione di un finanziamento da parte di un terzo.

Come funziona la proposta d’acquisto immobiliare condizionata

Affinché la proposta di acquisto immobiliare subordinata (o condizionata) al mutuo, in quanto pratica lecita e consigliabile, possa funzionare in maniera efficace occorre che tutto avvenga nel modo più trasparente e corretto possibile, che la clausola contrattuale sia espressamente prevista ed accettata, nonché formulata in modo puntuale e dettagliato, senza espressioni eccessivamente generiche.
Tra gli elementi normalmente inseriti nella clausola “salvo buon fine mutuo” rientrano gli obblighi reciprocamente assunti dalle parti e correlati alla condizione sospensiva o alla mancata concessione del mutuo, l’importo del mutuo e l’istituto presso il quale è stata avanzata la richiesta, le modalità e  i termini di comunicazione, il tempo per il quale la proposta si ritiene vincolata e così via. 
In particolare, sarà necessario concordare una data entro la quale l’acquirente comunicherà se il mutuo sia stato concesso o meno, affinché si possa stabilire se il contratto abbia assunto o meno carattere definitivo. Tale termine di “scadenza” serve altresì a evitare che l’altro contraente resti in sospeso a tempo indefinito, perdendo l’occasione di concludere l’affare con altri. Per effettuare tempestivamente le necessarie comunicazioni al compratore, è buona norma assicurarsi, all’atto di richiesta del mutuo alla banca, che l’Istituto si impegni a fornire, il prima possibile, copia della delibera approvata o del diniego all’erogazione. Solo con tali documenti, infatti, si potrà perfezionare o annullare la proposta d’acquisto. 
In caso di mancata risposta o diniego dell’istituto di credito entro il termine pattuito, il compratore potrà chiedere al venditore una proroga dei termini della proposta, altrimenti il contratto verrà ritenuto privo di efficacia e le parti non avranno più obblighi reciproci.

Un caro saluto
Christian Maisano
Agente immobiliare Professionale

lunedì 8 luglio 2019

AGEVOLAZIONI PRIMA CASA IMMOBILE EREDITATO, QUALI SONO LE REGOLE

Nell’ipotesi di immobile ereditato è possibile usufruire delle agevolazioni per la prima casa? Vediamo quanto previsto.

Rispondendo a un quesito di un lettore, all’interno della rubrica “La Posta” di Fisco Oggi  è stato spiegato quando è riconosciuta l’agevolazione per l’acquisto della prima casa.
All’interno della rubrica “La Posta” di Fisco Oggi è stato posto il seguente quesito:
"Ho ricevuto un immobile in successione, posso chiedere le agevolazioni “prima casa” per il pagamento delle imposte ipotecaria e catastale?"
L’Agenzia delle Entrate ha così risposto:
L’agevolazione, che consiste nel pagamento delle imposte ipotecaria e catastale in misura fissa (200 euro per ciascuna imposta, indipendentemente dal valore dell’immobile caduto in successione), è riconosciuta quando il beneficiario (o, nel caso di immobile trasferito a più beneficiari, almeno uno di essi) ha i requisiti previsti in materia di acquisto della “prima abitazione”.
In particolare, per avere l’agevolazione è necessario che chi eredita l’immobile:
non sia titolare, esclusivo o in comunione col coniuge, di diritti di proprietà, usufrutto, uso e abitazione di altra casa di abitazione nel territorio del Comune dove si trova l’immobile ereditato;
non sia titolare, neppure per quote o in comunione legale, su tutto il territorio nazionale, di diritti di proprietà, uso, usufrutto, abitazione o nuda proprietà, su altra casa di abitazione acquistata, anche dal coniuge, usufruendo delle agevolazioni per l’acquisto della prima casa.
Inoltre, l’immobile deve trovarsi nel Comune in cui l’erede ha la propria residenza o in cui intende stabilirla entro 18 mesi e non deve rientrare in una delle categorie catastali A/1, A/8, A/9 (abitazioni di tipo signorile, ville, castelli).

Articolo visto su

Fonte: idealista/news

lunedì 6 maggio 2019

VUOI VENDERE CASA? ECCO I DOCUMENTI CHE DEVI AVERE A PORTATA DI MANO

HAI DECISO DI VENDERE CASA? DI SEGUITO TROVERAI UN ELENCO DI TUTTI I DOCUMENTI CHE DEVI AVERE A PORTATA DI MANO.

Eccoci qui, il grande giorno è arrivato : hai deciso di mettere in vendita la tua casa ed  hai contattato l'agente immobiliare professionale che ti seguirà in questa esperienza, con il quale hai fissato un appuntamento per affidargli l'incarico di vendita della tua casa. Se l'agente che hai contattato è un valido professionista ti avrà già fatto un elenco dei documenti che devi avere con te in occasione dell'appuntamento; se non lo avesse fatto c'è da farsi qualche domanda... ad ogni modo sei sempre in tempo a contattarmi!
In ogni caso questo articolo può esserti di aiuto; ecco quali sono i principali documenti che devi avere a portata di mano in vista della messa in vendita del tuo immobile:
- ATTO DI PROVENIENZA: è il titolo con cui sei diventato proprietario dell'immobile, generalmente corrisponde al rogito notarile; in caso di eredità è affiancato dalla dichiarazione di successione;
- SCHEDA CATASTALE: è la rappresentazione grafica dell'immobile, depositata in catasto;
- APE: è l'attestato di prestazione energetica ovvero la " famosa" certificazione energetica, obbligatoria anche per la pubblicizzazione dell'immobile;
- TITOLI EDILIZI: Documentazione attestante le concessioni fornite dal comune a suo tempo per la costruzione dell'immobile; se non ne sei in possesso la nostra agenzia si occupa di reperirle presso il comune di ubicazione dell'immobile;
- PROSPETTO SPESE CONDOMINIALI: è sempre corretto averle tra il corredo documentale anche per farle visionare al potenziale acquirente della tua casa, il quale deve essere sereno e certo di ciò che andrà ad acquistare;
- ULTIMI DUE VERBALI DI ASSEMBLEA: stesso discorso del prospetto delle spese condominiali, servono inoltre per verificare se nelle ultime assemblee siano state deliberate spese straordinarie e la relativa gestione di queste ultime.
Questi sono i documenti necessari in prima battuta per fare in modo che il tuo immobile venga messo in vendita con una gestione professionale; ovviamente potrebbe essere necessario reperire ulteriori documenti  ma questo verrà verificato strada facendo dall'agente immobiliare professionale che hai scelto come partner.
Per qualsiasi ulteriore informazione , non esitare a contattarmi! Oppure lascia un commento!
Un saluto
Christian Maisano
Agente Immobiliare Professionale
Tel. 0331.02.08.45 / watshapp: 345.40.73.965.
www.maisanoimmobiliare.it


lunedì 21 gennaio 2019

3 MOTIVI PER RIVOLGERSI AD UN'AGENZIA IMMOBILIARE PER CERCARE CASA

I MOTIVI PIU' IMPORTANTI PER I QUALI E' NECESSARIO AFFIDARSI AD UN'AGENZIA IMMOBILIARE PER VENDERE E COMPRARE CASA.

Quando si sceglie di vendere o acquistare casa bisogna prendere in considerazione numerosi aspetti economici, legislativi e burocratici, col rischio di rimanere incastrati in una serie di obblighi e adempimenti non facilmente gestibili, oltre a tutto ciò che concerne la ricerca dell’immobile giusto o del compratore e la gestione del rapporto con la potenziale controparte. È per tutti questi motivi che può risultare particolarmente conveniente rivolgersi a un’agenzia immobiliare, per non incorrere in errori e usufruire della consulenza di persone esperte e preparate nel proprio settore di attività. Vediamo, dunque, quali sono i motivi per cui affidarsi a un’agenzia immobiliare è il modo migliore per intraprendere una compravendita.

PERCHE' SCEGLIERE UN'AGENZIA IMMOBILIARE PER VENDERE O ACQUISTARE CASA?

Affidarsi a un’agenzia immobiliare per vendere la propria casa o per acquistarne una nuova significa in primo luogo liberarsi di tutta una serie di incombenze che, per mancanza di tempo e di conoscenza della materia, possono risultare particolarmente difficili da seguire personalmente. In primo luogo, infatti, l’agenzia immobiliare si occuperà di avvicinare domanda e offerta, favorendo risparmi di tempo da entrambe le parti, e di seguire tutte le pratiche burocratiche presso gli uffici addetti, con tutti i vantaggi che ne conseguono. Inoltre, la conoscenza del proprio mercato di riferimento fa sì che l’agenzia immobiliare sia in grado di effettuare valutazioni corrette degli immobili e di venire incontro alle esigenze di compratori e venditori, evitando loro sgradite sorprese sul prezzo, oltre che di verificare tutta la documentazione relativa al bene al fine di tutelare sotto tutti i punti di vista i soggetti coinvolti nella trattativa. Volendo rispondere alla domanda “perché scegliere un’agenzia immobiliare?” possiamo dunque individuare 3 motivi principali:

1. Risparmio di tempo, denaro e stress

Un’agenzia immobiliare segue tutta la trattativa tra compratore e venditore, occupandosi in prima persona anche degli adempimenti burocratici previsti dalla legge e delle incombenze da svolgere presso gli uffici pubblici. Senza contare, inoltre, il prezioso lavoro svolto nelle fasi che precedono l’apertura delle trattative: un buon agente immobiliare, infatti, sarà in grado di far incontrare domanda e offerta tenendo conto di tutte le esigenze delle parti, individuando in breve tempo l’immobile perfetto per ciascun potenziale cliente e, di conseguenza, il cliente perfetto per ciascun venditore.

2. Massima tutela dei soggetti coinvolti

Quando ci si chiede perché bisogna scegliere un’agenzia immobiliare per comprare o vendere casa, un aspetto fondamentale da considerare è proprio quello della tutela del compratore e del venditore di fronte alla legge. Questo perché una buona agenzia immobiliare si occupa della verifica preventiva di tutti i documenti relativi all’immobile in vendita, garantendo così all’acquirente l’assenza di sgradite sorprese, e segue la trattativa tra le parti facendo sì che ogni passaggio rispetti le norme vigenti, dalla sottoscrizione della proposta scritta al versamento della caparra e fino alla definitiva conclusione della trattativa di fronte al notaio.

3. Promozione dell’immobile e corretta esposizione dei suoi vantaggi e svantaggi

Il lavoro dell’agenzia immobiliare presenta vantaggi enormi sia per il venditore che per il
compratore, in quanto per entrambi i soggetti sono previsti servizi che favoriscono il miglior risultato finale. L’attività di promozione dell’immobile svolta dall’agenzia, per esempio, non potrà mai essere eguagliata da un tentativo di vendita privata, in quanto l’agenzia riuscirà, tramite i suoi numerosi canali, a raggiungere molti più potenziali clienti di quanto non possa fare un singolo proprietario attraverso il classico annuncio. Dall’altro lato, l’agente immobiliare sarà in grado di individuare in maniera precisa i potenziali compratori che possono essere interessati a quello specifico immobile, grazie alla conoscenza di gusti, esigenze e necessità di ciascun utente inserito nel proprio database. Ai clienti inoltre viene data la possibilità di visionare anche più volte l’immobile di interesse e gli vengono illustrati tutti i vantaggi e svantaggi dello stesso, proprio per far sì che l’acquisto sia realmente voluto e consapevole: una sicurezza in più per evitare incauti acquisti e per riconoscere realmente, tra mille, la casa dei propri sogni.

Come scegliere l’agenzia immobiliare giusta

Ma, in un mercato così vasto e ricco di imprese, come scegliere l’agenzia immobiliare giusta per le proprie esigenze? Sicuramente, i primi fattori da considerare sono l’esperienza e la fiducia: oggi come oggi, grazie al web, è molto più facile sapere come lavorano le aziende di qualsiasi settore, grazie a recensioni e commenti disponibili sui vari canali. Un’agenzia immobiliare che opera da anni e che presenta giudizi tutti (o quasi) positivi, articolati e documentati, sarà sicuramente un soggetto di cui potersi fidare.
La specializzazione dell’agenzia è un altro punto da considerare, in particolare quando la vendita riguarda una specifica tipologia di immobile. Vi sono, infatti, operatori che si concentrano su uno specifico ambito, come ville di lusso, capannoni industriali o case al mare: se ciò che vi occorre è proprio quella tipologia di bene, considerare una di queste agenzie può essere una soluzione ideale per essere certi di incontrare le proprie esigenze.
Infine, scegliere un’agenzia che abbia una approfondita conoscenza del mercato e dell’area geografica di riferimento è un ulteriore punto di valutazione.

Per ulteriori informazioni e aggiornamenti sul mercato immobiliare puoi scrivermi senza impegno sulla seguente e-mail: christian.maisano@gmail.com , ti risponderò nel più breve tempo possibile. Se invece hai necessità di vendere o acquistare un immobile inviami i tuoi dati cliccando qui.

Un saluto
Christian Maisano, agente immobiliare professionale
Tel. 0331.02.08.45 // cell. 345.40.73.965.
Ufficio: Rescaldina, via G. Mozzoni nr. 1

lunedì 14 gennaio 2019

MERCATO IMMOBILIARE 2019: COSA SUCCEDERA' AL MATTONE?

PREVISIONI SUL MERCATO IMMOBILIARE NEL 2019

L'instabilità politica e le difficoltà economiche aprono per il nostro Paese uno scenario alquanto incerto per questo anno che è appena cominciato. Nonostante ciò cerchiamo di capire cosa accadrà al mattone italiano in termini di prezzi, compravendite e tassi sui mutui. Quali sono le previsioni per il mercato immobiliare nel 2019?
Il 2018 del mattone italiano si è chiuso con un bilancio leggermente meno negativo rispetto all’anno prima, con prezzi in calo del 3,7%, contro il 4% del 2017. Tuttavia l’anno appena trascorso ha evidenziato un andamento del mercato caratterizzato da diversi contrasti, con svalutazioni nelle città del centro sud e in provincia (dove la domanda va a rilento) e con il rilancio delle grandi città del centro-nord, con un effetto-rimbalzo sui prezzi. Se non vi saranno scossoni avremo ancora una moderata crescita delle transazioni (tra le 580 e le 600mila unità), mentre i prezzi tenderanno a stabilizzarsi in un numero sempre maggiore di zone.
In linea con la ripresa economica, sono saliti i canoni di locazione e rendimenti delle abitazioni, questo perché le condizioni attuali della società e del mercato del lavoro hanno aumentato i casi di affitto per abitazione principale. Il 2019 vedrà una domanda abitativa sempre più orientata agli affitti, sia da parte dei giovani e sia da parte di chi opta per un modo di vivere più adatto alle condizioni di vita e di lavoro flessibili che vengono imposti dal mercato del lavoro attuale (mobilità, servizi, riduzione costi).
Proprio queste condizioni renderanno alcune città particolarmente appetibili per l’investimento di carattere immobiliare, che si concentrerà in piazze come Torino, Bologna, Napoli e soprattutto Milano, con una maggiore attenzione verso zone prima considerate marginali.

Previsioni tassi mutui 2019

Per quanto riguarda il mercato del credito,  la decisione di Draghi di lasciare invariato il costo del denaro dovrebbe mantenere bassi anche i tassi sui mutui. Per quanto riguarda il parametro di riferimento dei mutui a tasso variabile(Euribor) per lungo tempo rimarrà in terreno negativo. Un movimento significativo si potrebbe verificare nel primo semestre 2019, superando però solo nel corso del 2020 la soglia dello zero (il che significa comunque tassi molto bassi), raggiungendo lo 0,5% nel 2021 e l’1% nel 2022. Per quanto riguarda i finanziamenti a tasso fisso, l'Irs con scadenze a 20, 25 e 30 anni oscilla tra l’1,34 e l’1,54: i suoi rialzi potrebbero essere più rapidi e più consistenti rispetto a quelli dell’Euribor.

Come sempre, per ulteriori informazioni o curiosità sul mercato immobiliare , scrivetemi sulla e-mail: christian.maisano@gmail.com , avrete tutte le vostre risposte nel più breve tempo possibile.
Un caro saluto
Christian Maisano, agente e consulente immobiliare 
Ufficio: Rescaldina(MI), via G.Mozzoni nr.1
Tel. 345.40.73.965.

Fonte: idealista/news

martedì 8 gennaio 2019

CONDOMINO MOROSO: CHI PAGA LE SPESE LEGALI?

Decreto ingiuntivo contro un condomino moroso, chi paga le spese legali?

Capita molto spesso, soprattutto negli ultimi anni, che un condomino si renda moroso nei confronti del proprio condominio per non aver pagato gli oneri condominiali; capita altrettanto spesso che, di conseguenza, il condominio ottenga un decreto ingiuntivo nei confronti del condomino moroso per il pagamento di tali oneri; In questo articolo andiamo a chiarire a chi spetta il pagamento delle spese legali in caso di decreto ingiuntivo.

A chiarirlo sono gli esperti di condominioweb:

La risposta, nel caso di adempimento del condomino, è scontata: il compenso dell'avvocato è recuperato dalla controparte morosa. La questione merita comunque alcune specificazioni sia in relazione a questa ipotesi apparentemente pacifica, sia con riferimento a quelle più particolari, rispetto alle quali v'è il rischio di errori che, nell'ipotesi di inserimento della voce di costo nel rendiconto, possono portare ad ulteriori contestazioni giudiziali.
Premessa: le prime due ipotesi fanno riferimento a decreti ingiuntivi provvisoriamente esecutivi o comunque non opposti.

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Noi tutti abbiamo in mente il concetto che quando si ottiene un decreto ingiuntivo, l'avvocato del creditore sia pagato dalla controparte. Primo errore: l'avvocato del creditore – salvo il caso in cui si dichiari antistatario – è pagato direttamente del proprio cliente che percepisce le somme indicate nel decreto ingiuntivo per il compenso del legale, alla stregua di un rimborso.
Se l'avvocato del creditore chiede € 500,00 per un decreto ingiuntivo e il giudice con il decreto ne liquida € 400,00, la differenza dev'essere corrisposta dal cliente.
Nel caso di condominio, quindi, l'ipotetica differenza tra compenso e rimborso posto a carico del debitore, resta in capo alla compagine. In relazione al rendiconto, si darà conto di questo fatto, o comunque del fatto che il compenso per il decreto ingiuntivo è stato corrisposto dal condomino moroso.
La parte di compenso maggiore dev'essere ripartita tra tutti i condòmini – eccezion fatta per il moroso – in ragione dei millesimi di proprietà, salvo differente convenzione.
Passiamo ad un caso più particolare: che cosa succede se l'avvocato del condominio, ottenuto il decreto chieda il pagamento del compenso prima dell'adempimento del condomino? In tal caso la spesa dev'essere anticipata da tutti i condòmini e di ciò nel rendiconto bisognerà dar conto, salvo rimborso al momento del pagamento da parte del condomino moroso.
Ove anticipazione del compenso e adempimento del condomino avvengano nel medesimo periodo di gestione, l'amministratore dovrà dar conto di entrambe le operazioni nel medesimo rendiconto. Anche in questo caso la spesa dev'essere ripartita tra tutti i condòmini – eccezion fatta per il moroso – in ragione dei millesimi di proprietà, salvo differente convenzione.
Che cosa accade se il decreto ingiuntivo viene opposto dal condomino moroso?
In costanza di provvisoria esecuzione, nulla di diverso da quanto detto fin'ora: la spesa del compenso liquidata in decreto è addebitabile al moroso medesimo, salvo anticipazioni e/o integrazioni dei condòmini.
E nel caso di decreto opposto cui sia stata revocata la provvisoria esecutività?
In tal caso e fino alla sua eventuale conferma, nessuna voce di costo inerente costi e compensi liquidati in decreto potrà essere imputata al condomino moroso. Si tratterà, in termini contabili, di gestire la controversia come se fosse una causa ordinaria, con i costi a carico del condominio fin tanto che non arrivi l'eventuale provvedimento di condanna.

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Un saluto
Christian Maisano, agente e consulente immobiliare

articolo scritto dall'Avv. Alessandro Gallucci di condominioweb
Fonte: idealista/news